Il 3 gennaio il Ministero ha pubblicato un avviso nazionale di selezione pubblica per sollecitare le scuole ad avviare la sperimentazione della filiera degli istituti tecnici e professionali, cioè la riduzione a 4 anni del percorso di questi istituti a cui dovrebbe seguire l’eventuale biennio in ITS Academy. Si tratta della formula 4+2 introdotta già nello scorso anno scolastico come sperimenta-zione e che si è rivelata un flop clamoroso, viste le scarsissime adesioni delle scuole.
Temendo la conferma del fallimento ecco dunque il pressing con cui il Ministero sollecita le scuole a partecipare ad aderire entro il 14 gennaio. E le risposte non devono certo essere state incoraggianti, se in data 14 il termine viene spostato al 16 gennaio.
Arroganza e irresponsabilità organizzativa marcano la politica del Ministero.
Con arroganza si vanno a esercitare pressioni su scuole che hanno deliberato da tempo il loro piano dell’offerta formativa e definito la loro identità, che su quello da mesi hanno predisposto le attività di orientamento, costruito gli open days e l’informazione alle famiglie, proposto le iscrizioni senza prendere in considerazione la deleteria riduzione a 4 anni.
Con irresponsabilità organizzativa si intasano le scuole di adempimenti burocratici e organizzativi, compilazione di formulari, riunioni di organi collegiali, costruzione di relazioni esterne, accordi di rete etc. Nella delicata fase dell’anno scolastico che vede l’impegno delle valutazioni interperiodali e della raccolta delle iscrizioni, che si chiudono il 10 febbraio. O dovremo vedere anche uno spostamento dei termini di iscrizione, con inevitabili ripercussioni su ritardo nella formazione delle classi, definizione degli organici, mobilità e tutto quello che ne consegue?
Ci auguriamo che le scuole ignorino questo inaccettabile pressing e rifiutino di attivare una spe-rimentazione che taglia un anno di scuola, comprime i tempi scolastici e gli orari dei 5 anni in 4 anni, dà la scuola pubblica in pasto al mercato locale abbattendo la preparazione degli studenti e avviandoli alla dequalificazione e alla precarietà professionale, porta alla perdita di posti di lavoro sia nel medio che nel breve periodo.
NON E’ VERO CHE NON SI PERDONO POSTI?
Se nell’immediato la sperimentazione non interviene sull’organico docente a tempo indeterminato curricolare, l’abbattimento di un anno comporta fino da subito: perdita di posti a tempo determinato, perdita di posti di sostegno (a tempo determinato e non), perdita di posti assistente tecnico, perdita di posti ATA che vanno in base al numero complessivo di studenti, blocco del turn over ( i pensionati non sono reintegrati). Quando la sperimentazione andrà a regime sicuramente ci sarà perdita secca su tutto l’organico.
Dispiace che alcune scuole cittadine abbiano aderito, sia pure in modo residuale, su una parte di qualche indirizzo. Riteniamo grave che per pubblicizzare la filiera le Dirigenti abbiano svalutato i percorsi tradizionali che pure nei loro istituti sono ancora attivi e consolidati. Riteniamo grave che la Dirigente dell’ufficio scolastico provinciale faccia altrettanto valorizzando la portata innovativa della filiera come se l’innovazione metodologica e didattica non fosse la realtà costantemente praticata dagli istituti tecnici e professionali grazie alla professionalità di docenti e personale tecnico. Ci complimentiamo con quei collegi dei docenti che hanno responsabilmente bocciato la sperimentazione e con quei dirigenti che sensatamente non la hanno nemmeno portata in delibera. Invitiamo a ignorare l’ennesimo sollecito del Ministero e a respingere la sperimentazione della filiera qualora fossero convocati collegi dei docenti e consigli d’istituto in questa fase.
Unicobas mette nuovamente a disposizione la mozione per esprimere contrarietà alla sperimentazione della filiera e vigilerà su qualsiasi eventuale irregolarità nella acquisizione delle delibere.
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