La didattica a distanza è discriminatoria, non ha valore didattico, formativo e relazionale, mortifica la professionalità docente, non garantisce il diritto allo studio, scarica sulle famiglie l’istruzione pubblica, scarica su lavoratori parte dei costi fissi e introduce impropriamente il lavoro agile nella scuola, foraggia le lobbies private dell’informatica regalando loro una massa di dati.
L’opposizione netta alla DAD, che l’Unicobas ha portato avanti da subito, è stata condivisa da studenti, genitori, associazioni, ordini professionali. Sono state intraprese molte e importanti iniziative di protesta perché la scuola riparta con la didattica in presenza, con reali garanzie di sicurezza, che possono essere date solo da classi meno numerose, da un organico docente e non docente più ampio, da spazi adeguati.
NO ALLA RIDUZIONE DELLA DURATA DELL’ORA DI LEZIONE
Molte scuole stanno adottando la riduzione dell’ora di lezione per diminuire i tempi della didattica in presenza e poter attuare ingressi diversificati con turnazioni. Lo scopo dichiarato sarebbe quello di evitare eccessi di assembramento in ingresso/uscita e di poter consentire una maggior rotazione nell’uso degli spazi che sono insufficienti.
E’ un’operazione da respingere perché non rappresenta una soluzione, anzi :
la riduzione dell’ora di lezione riduce il diritto allo studio e all’istruzione per gli studenti
la rotazione degli spazi comporta un rischio sanitario e richiede la moltiplicazione degli interventi di sanificazione
Molte scuole tuttavia adottano la riduzione dell’ora di lezione anche con l’obiettivo di imporre a costo zero ai docenti recuperi orari con cui poter gestire una serie di attività, dalle supplenze ai corsi di recupero.
Precisiamo che i tempi che dovessero essere eventualmente recuperati devono andare a restituire la quota oraria della materia penalizzata dalla riduzione e non possono essere utilizzati come generica banca del tempo.