La discussione sull’obbligo vaccinale a scuola ha caratteristiche strumentali inaccettabili per Unicobas Scuola. I lavoratori sono abituati ad essere i primi responsabili della loro salute. Lo sono da anni, visto che chi dovrebbe istituzionalmente tutelarla non lo fa. Tutti abbiamo presente quanto la sanità sia stata tagliata a livello generale, quanto nella scuola siano disprezzate, nell’ordinario, le più elementari norme di sicurezza.
La pandemia non ha fatto che esaltare questa situazione rendendola di fatto esplosiva. Fino dall’inizio dell’emergenza sanitaria Unicobas ha individuato le misure indispensabili da mettere in campo: la diminuzione del numero di alunni per classe per favorire il distanziamento, un investimento forte sull’edilizia scolastica per mettere a disposizione ambienti più numerosi e idonei, la sanificazione specializzata, la dotazione di mascherine più protettive. Queste richieste sono state completamente disattese.
Abbiamo affrontato l’anno scolastico fra difficoltà estreme, grazie al senso di responsabilità del personale. Ora, in vista del nuovo anno scolastico, con una perdurante emergenza sanitaria resa più complicata dalle varianti, Governo e Ministero, dopo aver buttato via danari col Piano Estate, continuano a non mettere in campo risorse, nonostante tutte le favole narrate attorno a Recovery Plan e PNRR. Ancora tagli agli organici, nessuna riduzione del numero di alunni per classe, nessun serio piano di edilizia scolastica, assunzioni del tutto insufficienti.
Il CTS mantiene le misure predisposte nell’anno precedente, in cui l’Italia ha il distanziamento fisico più basso d’ Europa. L’organico aggiuntivo Covid viene diminuito e si parla di contratti in due tranche, una fino a dicembre e una fino a giugno, che impediranno di poter sdoppiare le classi numerose. Tutto questo sbandierando la ripresa in presenza che secondo il Ministero sarà possibile, nonostante l’insostenibilità della situazione e la volontà di non investire risorse, solo grazie al vaccino.
Non ci stiamo. Unicobas non ci sta. Il personale scolastico è e sarà, come sempre, responsabile nei comportamenti individuali da adottare a tutela della salute propria ed altrui, ma non permetteremo che il vaccino sia utilizzato come elemento risolutore di una sicurezza che non sta a cuore a Governo e Ministero.
Il vaccino è una auspicabile scelta individuale, già praticata peraltro dalla stragrande maggioranza del personale, nonostante il caos scientifico e la traballante campagna vaccinale, ma non consentiremo che sia il comodo alibi di chi non investe un soldo in sicurezza. Occorrono politiche complessive orientate alla sicurezza, invece di scaricare tutto sui singoli.
E non permetteremo che l’obbligo vaccinale rappresenti elemento di ricatto occupazionale. E’ vergognoso che venga presentato, come ha fatto la senatrice forzista Ronzulli, un disegno di legge che prevede per il personale scolastico non vaccinato la sospensione dal servizio, senza possibilità di essere impiegato diversamente.
Di fronte all’arroganza e all’autoritarismo di chi disprezza sia la reale sicurezza che le tutele contrattuali, Unicobas scuola chiede ancora una volta diminuzione del numero di alunni per classe, risorse edilizie, assunzioni, risorse di organico, dispositivi personali idonei, sanificazioni professionali.
Queste sono le condizioni di sicurezza indispensabili per scongiurare la DAD e per affrontare un anno scolastico con maggiori protezioni dal contagio.
Basta ricatti! Basta demonizzazione del personale scolastico! Vogliamo una reale sicurezza
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