Con la nota 10005 del 7 marzo 2021 il nuovo Capo di Gabinetto Luigi Fiorentino ha chiarito che, in condizione di sospensione delle attività in presenza, le uniche deroghe sono garantite agli alunni con disabilità ed a quelli con bisogni educativi speciali per i quali è possibile la didattica a scuola.
Viene quindi superata e in parte smentita la nota 343 del 4 marzo 2021 dove il capo dipartimento uscente Max Bruschi aveva previsto la possibilità di consentire l’accesso a scuola in presenza anche per i “figli di personale sanitario o di altre categorie di lavoratori, le cui prestazioni siano ritenute indispensabili per la garanzia dei bisogni essenziali della popolazione”.
Per capire le ragioni di questa smentita, pervenuta dopo che le scuole sono state invase dalle richieste di molti genitori che chiedevano di mandare i figli a scuola anche se era prevista la DAD, occorre svelare alcuni retroscena come riporta la rivista Tuttoscuola.
L’ex ministra Lucia Azzolina il 4 marzo ha trasmesso una lunga diretta Facebook durante la quale ha sottolineato che il nuovo Dpcm non ha previsto la possibilità che “le scuole restassero aperte per accogliere i figli dei lavoratori operanti nei servizi pubblici essenziali”. “Sono invasa di lettere – ha aggiunto la Azzolina – da parte di medici e operatori sanitari con figli a scuola che chiedono dove lasciare i figli la mattina”.
Poche ore dopo Bruschi, che è stato il suo più stretto collaboratore a viale Trastevere, approfittando del fatto che il nuovo capo dipartimento Stefano Versari ancora non si era insediato,
ha emanato la nota 343 inserendo nella nota la possibilità di consentire l’accesso a scuola in presenza anche per i “figli di personale sanitario o di altre categorie di lavoratori, le cui prestazioni siano ritenute indispensabili per la garanzia dei bisogni essenziali della popolazione” facendo riferimento al Piano Scuola 2020-21. Ma questa possibilità non è prevista dal nuovo DPCM.
Chiaramente a questo punto si apre una falla che il governo deve colmare con misure di sostegno a tutte le lavoratrici ed i lavoratori con i figli a casa in didattica a distanza, in particolar modo per quelle categorie maggiormente impegnate nelle attività di contrasto all’epidemia e nei servizi essenziali.
IL GOVERNO PRONTO A CHIUDERE QUASI TUTTO
Il governo è pronto a chiudere quasi tutto magari lasciando fuori qualche “zona bianca”. Oggi è prevista una riunione straordinaria tra i ministri Roberto Speranza e Mariastella Gelmini, il capo del Cts Agostino Miozzo e il commissario per l’emergenza, Giuseppe Figliuolo. Al termine della quale Draghi farà il punto insieme ai rappresentanti dei partiti di maggioranza per decidere cosa fare.
SCUOLA FINO A GIUGNO MA NIENTE ALLARME
Il Ministro ha chiarito che le lezioni termineranno comunque a giugno; ovviamente non saranno messi in discussione le ferie e gli impegni del personale scolastico per gli esami per cui bisognerà individuare soluzioni alternative.
Una delle idee che sta prendendo piede è quella di organizzare nel corso dei mesi estivi laboratori e altre attività educative che consentano di offrire ai ragazzi esperienze di vita comune.
Queste attività potrebbero essere affidate al personale delle cooperative sociali e alle organizzazioni del cosiddetto “terzo settore”.
ORDINANZA MOBILITA’ ANCORA NON CI SIAMO
Il testo della OM sulla mobilità non è ancora pronto perché manca un ultimo passaggio di livello politico volto a chiarire la disponibilità del Ministero ad intervenire sul vincolo quinquennale per i docenti ed i DSGA neoimmessi in ruolo.
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