Domattina tornerà in classe la maggioranza degli studenti, 6 su 10 dall’asilo alle scuole superiori, ma il governo non ha dato indicazioni per alzare la soglia di sicurezza all’interno delle scuole così come fuori dagli istituti. Quindi scuola a rischio come prima, anche l’idea di fare agli studenti un tampone iniziale da ripetere poi di settimana in settimana è stata per ora accantonata.
Anche i presidi sono molto dubbiosi: «Non abbiamo avuto alcuna informazione sul tracciamento per gli studenti – dice Antonello Giannelli, presidente dell’ANP – non c’è un’iniziativa in tale senso …..anche per quel che riguarda i mezzi di trasporto pubblico non è cambiato molto. C’è la paura di ritrovarci a dover chiudere tutto di nuovo …”
IL TEMPO STRINGE PER SCIOGLIERE IL NODO DEI CONCORSI
Se il nodo delle assunzioni e quindi dei concorsi non verrà risolto in tempi brevissimi la ripartenza a settembre è a rischio. Infatti l’unico concorso per ora partito e portato a termine è quello straordinario che avrebbe dovuto portare in cattedra 32 mila prof ma che si sta rivelando un flop, dai dati che abbiamo poco più della metà dei posti sono stati ricoperti, una goccia nel mare di fronte alle attuali 250mila supplenze annuali.
Restano i due concorsi ordinari ordinari per oltre 40 mila posti, che sono stati sbloccati con le nuove norme volute da Brunetta per i concorsi pubblici e contenute nel decreto del 31 marzo, norme che però rischiano di penalizzare i giovani laureati. Infatti l’aver abolito la prova preselettiva per i concorsi con molti candidati come quelli della scuola sostituendola con una selezione su titoli e servizio rischia di tagliare fuori dal concorso i più giovani.
Comunque, se la prova preselettiva ha lo scopo di ridurre i partecipanti al concorso e ne seleziona circa un numero che è tre volte quello dei posti disponibili, ci sarà poi il concorso vero e proprio con due prove, uno scritto e un orale ed i tempi per attuare ciò sono strettissimi.
Oltretutto bisogna tener conto che la maggioranza divisa, da una parte la Lega, da sempre paladina di una stabilizzazione dei precari «a tavolino» e una parte del Pd dall’altra i cinque stelle rigidi sostenitori del “merito”.
AI NASTRI DI PARTENZA IL CONCORSO 24 MESI ATA
Il Ministero dell’Istruzione ha emanato la nota 10301 del 31 marzo 2021 con la quale invita gli Uffici scolastici regionali (USR) alla predisposizione dei bandi a livello regionale che dovranno essere pubblicati sui siti internet degli USR, entro e non oltre la data del 22 aprile 2021. Ciascun Ufficio regionale fisserà il termine per la scadenza delle domande.
Possono partecipare al concorso solo coloro che abbiano già maturato almeno 24 mesi (23 mesi e 16 giorni) di servizio ATA nella scuola statale.
Le domande di ammissione alle procedure potranno essere presentate, a pena di esclusione, unicamente in modalità telematica attraverso l’applicazione POLIS a cui si accede con le credenziali delle Istanze OnLine, se sono state rilasciate entro il 28 febbraio 2021, altrimenti l’accesso dovrà essere effettuato con lo SPID. La scelta delle sedi scolastiche avverrà successivamente in modalità telematica, tramite l’Allegato G.
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