Riguardo al rientro a scuola a settembre il Comitato Tecnico Scientifico, nella riunione del 25 giugno scorso, ha confermato la linea già emersa nelle scorse settimane: si tornerà a scuola con la mascherina e rispettando il distanziamento e in linea generale “le misure da applicare per l’inizio dell’anno scolastico 2021-2022 dovrebbero essere le stesse previste all’inizio del precedente anno scolastico”. Visto che persistono le classi pollaio e che bisogna mantenere un minimo di distanziamento torneranno pure la didattica a distanza, le entrate scaglionate e i doppi turni, con i tanti problemi di gestione per chi finisce scuola nel pomeriggio.
Queste decisioni il CTS le ha prese anche alla luce del fatto che i giovani vaccinati sono ancora pochi: ad oggi, tra i 12 e i 16 anni gli immunizzati sono appena 136mila (il 2,94%), mentre quelli che hanno fatto la prima dose sono 746.702 (il 16,14%). A questo si agiunge il fatto che Astrazeneca e Johnson&Johnson sono sconsigliati per tutti gli under 60, quindi pure per i giovanissimi. Inolre i virologi prevedono che in autunno avremo una recrudescenza di infezione.
ASSEGNAZIONI PROVVISORIE E UTILIZZAZIONI OPERAZIONI ENTRO IL 9 AGOSTO
Oggi 5 luglio 2021 scade il termine di presentazione delle domande di utilizzazione e assegnazioni provvisoria per i docenti mentre per il personale ATA il termine è prolungato fino al 12 luglio.
Nella nota ministeriale n.18372 del 14 giugno 2021 si prevede che tutte le operazioni di utilizzazione e assegnazione provvisoria dovranno svolgersi entro la data del 9 agosto, quindi anticipatamente rispetto agli altri anni scolastici.
Le graduatorie provvisorie di utilizzazioni e assegnazioni provvisorie saranno pubblicate entro l’ultima decade del mese di luglio e, scaduti i 5 giorni dalla pubblicazione delle graduatorie previsti per i reclami, nella prima settimana di agosto saranno pubblicate le graduatorie definitive.
BIANCHI ANNUNCIA PER NOVEMBRE UNA CONFERENZA NAZIONALE DELLA SCUOLA
Il ministro Bianchi ha annunciato giovedì 1 luglio una conferenza nazionale della scuola:
“Annuncio, in anteprima, che faremo alla fine di novembre la Conferenza nazionale della scuola. L’ultima venne fatta nel 1990 dall’allora ministro Sergio Mattarella. Dopo questi trent’anni tocca a me convocare questo nuovo momento di chiamata generale a una riflessione sulla scuola. Anch’io sono convinto che sia giunto il momento di farlo”.
“La scuola italiana deve tornare a essere una scuola nazionale, in grado di offrire su tutto il territorio la stessa qualità dei servizi, la stessa ampiezza dell’offerta formativa. Dev’essere una scuola degli affetti, una scuola in cui si impara a vivere e lavorare insieme, perché tutta la nuova economia è basata sulla capacità di mettere insieme le persone”.
“Dev’essere una scuola in grado di insegnare ai nostri ragazzi la capacità critica dell’uso degli strumenti . I nostri ragazzi sono diventati loro stessi schiavi del loro telefonino e del loro computer. Noi dobbiamo insegnare loro, anche utilizzando tutta la nostra cultura umanistica, che la capacità critica va coltivata per utilizzare al meglio gli strumenti”.
Belle parole, peccato che la politica del governo di cui Bianchi fa parte va in tutt’altra direzione.
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