NEWS 24/5/2021 – NO ANNO LUNGO, INVERSIONE AD U DEL MINISTRO: SCRUTINI DAL 1° GIUGNO!

Con una laconica ordinanza di appena cinque righe datata 17 maggio il Ministro Bianchi autorizza le scuole del primo e secondo ciclo ad anticipare gli scrutini finali. Dopo l’ondata di proteste contro l’ idea di posticipare la fine dell’anno scolastico al 30 giugno, il Ministro fa inversione a U e in modo del tutto incongruente decide addirittura per l’anticipo. In un anno caratterizzato da frequenza a singhiozzo, uso dilagante della DAD, slalom fra quarantene e difficoltà di vario tipo, l’anno scolastico dunque verrebbe accorciato. Si potranno cominciare gli scrutini il 1° giugno e terminare tutte le operazioni il 10, cioè nella data prevista per la fine delle lezioni.
In barba alle disposizioni tuttora vigenti e non disapplicate (DLgs n° 297/1994, art. 192 comma 7; DPR n° 122/2009 art. 4, comma 5; 2, comma 6; 7, comma 2; Legge n° 169/2008 art. 2, comma 1) che prevedono di effettuare gli scrutini solo al termine programmato delle lezioni, si manipola la normativa con una presunta “furbata”, autorizzando cioè in deroga le scuole ad anticipare. Le scuole però non hanno chiesto di derogare, ma il ministero le autorizza, scaricando di fatto la responsabilità sulle istituzioni scolastiche.
L’anticipo degli scrutini va respinto
– perchè agli studenti non può essere sottratto altro tempo scuola in un anno così difficile;
– perchè è legittimo che tutto il tempo disponibile e programmato venga utilizzato per completare il percorso, compensare lacune, evitare risultati finali negativi. Stiano in guardia i Dirigenti, sempre solerti nell’assecondare gli input ministeriali, ad evitare i contenziosi che legittimamente potrebbero essere attivati dalle famiglie di studenti che, anche per mancanza di tempi di recupero, potrebbero andare incontro a bocciature o sospensioni di giudizio rimandato a settembre;
– perchè le reali motivazioni sono inaccettabili.
Il problema infatti per il ministero è la scadenza dei contratti Covid stipulati fino al termine del 10 giugno, invece che fino al 30 giugno come normalmente viene fatto, e non si è voluto prorogare questa scadenza. Da qui la demenziale trovata dell’anticipo. Vogliamo ricordare che i supplenti Covid, che sono supplenti temporanei come tutti gli altri, hanno dovuto subire l’imposizione delle ferie, obbligatoriamente attribuite ai docenti nei periodi di interruzione delle lezioni (natale, pasqua e feste comandate), e al personale ATA, soprattutto collaboratori, in questa ultima fase, nel mese di maggio, creando disservizio proprio nel momento di maggior frequenza dell’anno, perchè le ferie devono essere consumate prima del fatidico 10 giugno, scadenza del contratto, e non possono essere monetizzate perchè non sono stati previsti soldi per far fronte a un pagamento delle ferie.
Una vicenda in cui si mescolano incapacità, arroganza e volontà di sfruttamento. Una vicenda tanto più insopportabile a fronte del fiume di danaro riversato sul piano scuola estate.
Ancora una volta ripetiamo che le scuole devono essere messe in condizione di funzionare, con adeguate risorse di organici e spazi, da settembre a giugno, con piena tutela del diritto allo studio e dei contratti di lavoro.
Ricordiamo che ogni anticipo di scrutini deve passare dal Collegio dei docenti in quanto implica revisione del piano annuale delle attività (art. 28 comma 4 del CCNL/2007 ).
In sede di Collegio opponiamoci esponendo le evidenti motivazioni didattiche che rendono necessario respingere l’anticipo(quelle sindacali ce le siamo già dette):
– perchè il diritto allo studio, di cui la valutazione è un aspetto fondamentale, non può ulteriormente essere compresso da un immotivato anticipo di tempi
– per consentire il pieno utilizzo dei tempi di recupero delle fragilità, in particolare di quelle determinatesi anche a causa dell’emergenza covid e delle sue ricadute sulla didattica
– perchè il tardivo arrivo della circolare e delle conseguenti azioni di delibera interviene su una programmazione dei tempi dell’azione educativa e valutativa che non è ragionevolmente e deontologicamente modificabile.
Da respingere anche, sempre in sede di Collegio, l’eventuale proposta di prescrutini. Ricordiamo infatti che i prescrutini si configurano come normali consigli di classe che devono essere previsti nel piano annuale delle attività deliberato dal Collegio. Tra l’altro i prescrutini non richiedono il collegio perfetto, quindi potrebbero legittimamente mancare colleghi che in questa fase hanno esaurito le ore e in ogni caso non rappresentano una sede in cui possono essere assunte decisioni valutative formali. Quindi, oltre che sindacalmente inaccettabili perché funzionali all’operazione anticipo, i prescrutini sono anche perfettamente inutili, anch’essi da respingere in quanto indebite anticipazioni di un’operazione formale che è unica e definita nella sua prerogativa decisionale, oltre che sovraccarico di lavoro inaccettabile per la duplicazione di tempi destinati ai consigli di classe nella fase finale dell’anno.

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