Dopo il rientro in tutte le regioni a parte la Sicilia alcune scuole già chiudono, accade per esempio in Umbria, dove da oggi saranno sospese le lezioni per tutti gli studenti dalle elementari alle superiori per 14 giorni in 31 Comuni tra cui il capoluogo Perugia. Lo hanno deciso i sindaci poiché in queste zone i casi di Covid hanno avuto un’incidenza anomala.
La ministra Azzolina continua a ribadire che tutto va bene: «in queste settimane, dove si è aperto per primi, i contagi sono rimasti stabili. È un elemento che conforta, ma l’attenzione deve rimanere molto molto alta». In Toscana, apripista nella riapertura, l’assessore alla Salute Bezzini ha però comunicato che dopo la riapertura si è registrato un aumento dei casi soprattutto tra i più giovani, in tutte le province esclusa Livorno.
Campania e Veneto in pratica hanno seguito Puglia, Calabria nella scelta della “scuola à la carte”, la codiddetta DAS: la didattica a scelta dove la scelta se ritornare in classe è affidata in ultima istanza alle famiglie. In Puglia l’80% degli studenti ieri sono rimasti in Dad.
In Campania l’USR con una circolare boccia la DAS introdotta dal governatore De Luca, infatti il direttore scolastico regionale Luisa Franzese ribadisce che bisogna “fare riferimento ai piani prefettizi” e bastona la DAS: “L’adozione di quote eccessive o esclusive di sola Dad espone ad eventuali ricorsi sul tempo scuola inferiore a quello prescritto dalle norme. Pertanto non è consentito ridurre le percentuali di alunni in presenza”.
Anche i presidi sono contrari alla DAS: «Non può spettare alle singole famiglie la valutazione del rischio — ha protestato il presidente dell’Associazione presidi, Antonello Giannelli —, non hanno gli strumenti per giudicare. Questa è una responsabilità politica che deve essere valutata dall’autorità sanitaria»
Insomma tutti contro tutti, questo è il risultato della scelta del governo di anticipare in modo maldestro l’autonomia differenziata dando mano libera alle regioni.
Intanto continuano le manifestazioni degli studenti che vogliono si un rientro a scuola ma in sicurezza, consci che nella situazione attuale le istituzioni non sono in grado di garantirla.
DECRETO MILLEPROROGHE RAFFICA DI EMENDAMENTI PRO DIRIGENTI SCOLASTICI
Il Movimento 5 Stelle ha presentato una raffica di emendamenti al decreto milleproroghe con l’intento di togliere responsabilità penale ai dirigenti scolastici per inadempienze sia contro il Covid che sulla sicurezza degli edifici. Questi emendamenti sono stati presentati da Vittoria Casa, presidente della commissione cultura di Montecitorio, e Virginia Villani, deputata del Movimento 5 stelle, entrambe dirigenti scolastiche, vicine alla ministra Azzolina, anch’essa dirigente scolastica.
In questi emendamenti per i dirigenti scolastici sono previsti inoltre la cessazione del vincolo di permanenza triennale nella sede di incarico e un ulteriore incremento delle retribuzioni.
Emendamenti anche per prorogare il termine per l’adeguamento degli edifici scolastici, per prorogare fino al 30 giugno le supplenze sull’organico Covid e per eliminare il vincolo quinquennale nella permanenza della sede di prima assegnazione per i docenti neoimmessi in ruolo.
GRADUATORIE TERZA FASCIA ATA IL DECRETO ALL’ESAME DEL CSPI
La documentazione è stata presentata al CSPI che a breve esprimerà il proprio parere dopodiché non dovrebbero esserci più ostacoli e appena si sarà insediato il nuovo ministro il decreto sarà emanato e saranno precisate le modalità per la presentazione della domanda tramite Istanze on line.
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