Conte spronato da Azzolina insiste con la riapertura delle scuole superiori nel mese di dicembre, dice che sarebbe un segnale per il Paese “e per i ragazzi” ed ha chiesto ai capogruppo della maggioranza una “riapertura graduale” da lunedì 14 dicembre ma ha trovato tutti dubbiosi: la sanità, al pari dei trasporti, non è pronta.
Solo Italia Viva si è mostrata possibilista “purché s’intervenga sui trasporti”. Le Regioni ed i sindaci delle città metropolitane continuano ad essere contrari, soltanto il governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, si è detto disponibile.
Nella riunione è emerso anche un primo orientamento di coinvolgere i prefetti per istituire «tavoli» al fine di studiare soluzioni differenziate da zona a zona su orari di ingresso e presenze in classe coinvolgendo le amministrazioni scolastiche, i presidi, le Asl e i trasporti.
Mentre continua la protesta degli studenti contro la vergogna delle scuole chiuse a fronte dei mercatini prenatalizi aperti oggi la Commissione Ue presenterà le linee guida anti-Covid dove chiederà l’allungamento delle vacanze di Natale a scuola per evitare la terza ondata. Una prospettiva che potrebbe anche significare un prolungamento della Dad anche dopo le feste.
Intanto l’associazione nazionale presidi (Anp), che terrà oggi mercoledì 2 dicembre il suo convegno annuale, ha svolto un’indagine nazionale in collaborazione con il Centro di ricerca DiTeS, la Link Campus University e l’Università Roma Tre dove emerge che il 74% dei docenti, durante il primo lockdown, non è riuscito a connettersi con tutti i suoi alunni. Pertanto Antonello Giannelli, presidente dell’Anp, afferma che «anche se non ci sono dati ufficiali da allora la situazione è sicuramente migliorata, ma purtroppo non sono cambiate le condizioni di contorno e di contesto. Come il sistema di tracciamento dei contagi o i trasporti che non sono stati potenziati» e incolpa le regioni: «quando abbiamo proposto di usare i bus privati per risolvere il problema dei trasporti ci è stato detto di no».
Col sopraggiungere del freddo si fa sempre più stringente il problema, finora sottovalutato, della ventilazione delle aule. Non essendo più opportuno tenere le finestre aperte l’alternativa SAREBBE la ventilazione meccanica che nelle scuole italiane PERO’ non esiste.
Gli impianti di ventilazione meccanica negli edifici scolastici sono imprescindibili, al pari della sicurezza antincendio o antisismica. Interventi che si sarebbero già dovuti affrontare qualche mese fa, prima dell’arrivo dell’inverno. La Germania per esempio ha già questi impianti e ha annunciato di voler investire 500 milioni di euro sull’adeguamento degli impianti stessi e l’adozione di nuovi sistemi che contribuiscono a contrastare con forza il contagio da coronavirus. In Italia l’unico sistema di ventilazione per ora è aprire le finestre, stare in classe con il cappotto e sperare di non prendersi la polmonite, questa volta non da covid ma da malgoverno e incuria.
IL MINISTERO CHIEDE INDIETRO I SOLDI NON SPESI PER LA DAD
I dirigenti scolastici che non sono riusciti a spendere i fondi assegnati alle scuole per la didattica a distanza o che li hanno spesi, ma non li hanno rendicontati, dovranno restituirli al ministero dell’economia. La restituzione dovrà avvenire entro il 20 dicembre ed eventuali inadempimenti integreranno la responsabilità per danno erariale in capo ai dirigenti. Lo prevedono l’articolo 265, commi 8, 8 bis e 9 del decreto-legge 34/2020 e la nota 33370/2020 del 24 novembre scorso.
CONCORSO STRAORDINARIO CORREZIONE PROVE ON LINE
La correzione delle prove scritte del concorso straordinario che si sono tenute prima della sospensione delle procedure si svolgeranno via web. Non appena le misure anti-Covid verranno attenuate, le procedure concorsuali riprenderanno in presenza per le classi di concorso per le quali non si sono potute ancora tenere. Lo ha fatto sapere il ministero dell’istruzione con una nota emanata il 25 novembre scorso (29947/2020).
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