Il piano estate fatica a decollare per due motivi fondamentali, il primo di natura burocratica: i tempi per aderire ed organizzarlo sono talmente stretti che è praticamente impossibile partire a giugno, il secondo motivo, quello più importante è che circa l’80% delle scuole e delle famiglie non lo vuole come emerge da sondaggi effettuati da alcune riviste specializzate e iniziano a passare nei collegi dei docenti mozioni che lo respingono al mittente come caldeggiato dall’Unicobas.
Un esempio è la mozione passata a larga maggioranza all’Istituto Comprensivo G. B. Niccolini di San Giuliano Terme (PI):
“Il collegio docenti dell’Istituto Comprensivo G. B. Niccolini di San Giuliano Terme, riunito il 17/5/2021
in merito al Piano scuola estate
dichiara la propria contrarietà alla adesione della scuola al Piano scuole estate e alle relative elaborazioni progettuali (Pon o altre procedure), ritenendo che i finanziamenti debbano essere indirizzati all’ordinario funzionamento della scuola. La tutela del diritto allo studio è compromessa da esigue risorse di organico e di spazi che limitano l’efficacia della didattica ordinaria e la sicurezza, particolarmente importante proprio in questo momento.
Le ordinarie attività che vengono ostacolate da classi sovraffollate e ambienti inadeguati in cui le fragilità vengono aumentate, non possono certo essere compensate con attività estive a partecipazione volontaria.
Fondamentale è che siano assicurati un servizio e una didattica ordinaria realmente efficaci che attivino, nel corso dell’anno scolastico, processi realmente inclusivi e promozione degli apprendimenti, anziché investire su vaghe attività estive di carattere compensativo.”
Per quanto riguarda i problemi burocratici molti presidi segnalano difficoltà poiché l’iter per gestire un progetto finanziato con fondi europei è complesso e manca personale di segreteria competente per cui l’ANP chiede provvedimenti urgenti per «Garantire alle scuole la facoltà di prolungare i contratti con il personale supplente delle segreterie e dotarle di risorse economiche ad hoc per incentivare l’attività del personale amministrativo e Dsga».
Nei bandi però è stabilito che le iniziative del Piano Estate si possano svolgere fino alla fine del 2021 e nel caso del Pon fino alla fine per prossimo anno scolastico: Quindi il piano estate, per le poche scuole che lo adotteranno, diventerà un piano d’autunno andando ad intersecarsi con le attività ordinarie a cui sottrarrà tempo ed energie.
CONCORSO STAORDINARIO: IL TAR BOCCIA IL MINISTERO
La III sezione -bis del Tar del Lazio con una sentenza pubblicata il 12 maggio scorso (5666/2021) ha stabilito che il ministero dell’istruzione avrebbe dovuto prevedere l’indizione di prove suppletive del concorso straordinario per consentire anche ai candidati in quarantena o malati di Covid, impossibilitati a presentarsi al primo appello, di partecipare alle selezioni.
Purtroppo va detto che questa sentenza non ha efficacia erga omnes ma comunque il ministero dovrà tenerne conto e questo spiana la strada a tutti i candidati esclusi per Covid che hanno presentato il ricorso al Tar.
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