In vista dell’aggiornamento dei protocolli di sicurezza per le istituzioni scolastiche si è svolto ieri il primo incontro di audizioni promosso dal Ministero con la presenza degli uffici scolastici regionali delle regioni del centro nord, dei rappresentanti degli EE.LL, del Ministero della salute e del Ministero dei trasporti.
Da questo incontro è emersa la necessità di fare una sintesi delle prescrizioni sanitarie al fine di aggiornare i protocolli di sicurezza nazionali.
I rappresentanti degli USR e degli EE.LL hanno ribadito le difficoltà relativamente al collegamento con i Dipartimenti di prevenzione delle ASL per la gestione dei tracciamenti e alle indicazioni contraddittorie, sulle disposizioni sanitarie per il rientro a scuola di personale e studenti che non si negativizzano dopo 21 giorni, sulle quali in particolare è stato chiesto un chiarimento in sede di aggiornamento dei protocolli.
Altre necessità evidenziate sono:
• riduzione del numero degli alunni per classe in vista della apertura delle iscrizioni e della definizione degli organici per l’a.s. 2021/2022.
• riorganizzazione del sistema dei trasporti urbani ed extraurbani senza il quale la previsione del rientro in presenza a gennaio del 75% degli studenti delle scuole superiori rischia di rimanere un’utopia .
Vista l’impossibiltà di raggiungere questi obiettivi in du sole settimane l’idea che, per ora, serpeggia tra gli addetti ai lavori è di provare ad abbassare la soglia nazionale del 75% di rientro in presenza (magari portanda al 60%, o forse al 50%, lasciando più autonomia agli istituti).
Sul tema dell’autonomia intervengono anche i presidi per bocca di Antonello Giannelli presidente dell’Anp: «Già oggi le scuole con la loro autonomia possono modulare l’organizzazione per garantire la sicurezza. Per garantire decisioni ponderate servirebbe una base informativa con i trasporti per conoscere i flussi di traffico e di utenza e quindi adattare di conseguenza gli orari di ingresso. Il tema, certo, è delicato e le situazioni sono diverse da area ad area. Per questo ai tavoli istituzionali è un errore non far sedere anche i presidi che conoscono le singole realtà».
Il secondo incontro di audizioni sulle stesse tematiche si terrà domani 18 dicembre con le regioni del Centro – Sud.
NEL FRATTEMPO AZZOLINA SCRIVE A BABBO NATALE
“Ho scritto una lunga lettera a Babbo Natale” perché “sogno che la pandemia finisca il prima possibile e io possa tornare nelle scuole, in mezzo ai miei studenti e studentesse”. Azzolina ha risposto così alla domanda di una bambina in occasione dell’evento in video collegamento “Natale digitale” organizzato dal ministero.
Per Azzolina anche se “non sarà un Natale gioioso”, avrà comunque “un alto valore educativo grazie al lavoro dei nostri insegnanti con la DDI. Digitale è la parola dell’anno … la DDI ha rinnovato il modo di fare didattica” e sulla quale il ministero “ha investito quasi 400 milioni”.
Intervistata ieri invece la Ministra ha detto di sperare “fortemente che i tavoli prefettizi trovino le soluzioni. L’idea che la DaD possa sostituire la presenza è una idea rimasta nella testa di qualcuno che ha tutto l’interesse a dire che la didattica a distanza va bene”. Schizofrenia o opportunismo?
STUDENTI PREOCCUPATI PER IL RIENTRO A SCUOLA
Vogliono tornare a scuola, ma il timore di essere contagiati e di contagiare i propri cari frena l’entusiasmo del ritorno alla normalità. Temono la folla dei mezzi pubblici e il ritorno alle verifiche e alle interrogazioni dal vivo. È con questo stato d’animo che gli studenti italiani si affacciano al rientro a scuola, previsto il prossimo 7 gennaio. A rivelarlo è un sondaggio condotto da ScuolaZoo su un campione di 3mila studenti delle scuole superiori.
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