Riapertura delle scuole, dopo l’iniziale scaricabarile governo, regioni, prefetti ora è il momento del rimpallo delle responsabilità per il caos che si è creato.
Domenica 17 gennaio, su richiesta del governo e sollecitato dalle Regioni, si è riunito d’urgenza il CTS per dare il proprio parere sull’opportunità di tornare in classe o di rinviare nelle regioni in zona arancione. La risposta è stata netta «L’incremento dell’incidenza dei nuovi casi è contenuto …..l’importanza del ritorno in classe non è più procrastinabile per il grave impatto della sua assenza sull’apprendimento e la strutturazione psicologica» degli adolescenti.
Il Cts inoltre se la prende con le Regioni che continuano a tenere chiuse le scuole e ricorda che è grave assumersi «la responsabilità» della non riapertura senza neanche aver preso «provvedimenti di prescrizione» per obbligare gli enti locali a metterle in atto le misure necessarie. Naturalmente queste affermazioni hanno fatto la gioia della ministra Azzolina: «Queste valutazioni rappresentano una guida chiara che mi auguro possa garantire certezze a scuole e studenti. Il rientro è un atto di responsabilità».
Quindi secondo il CTS si può tornare a scuola perché i rischi sono minimi ma questo purtroppo non è supportato da nessuna prova, i pochi dati sui contagi nelle scuole sono contraddittori e viene sfatata dai dati la novella che nella scuola primaria e nelle medie il contagio è irrilevante: in Veneto ci sono 200 classi di elementari e medie in quarantena per positività di uno o più studenti.
Comunque rimane il grave problema dell’insuffuciente distanziamento nelle classi perché non si vogliono creare nuove strutture e neanche si vuole assumere più personale docente ed ATA per diminuire il numero di allievi per classe. Queste saranno le parole d’ordine delle prossime lotte che si apriranno nella scuola.
La confindustria ovviamente Plaude al CTS e per voce del vicepresidente Giovanni Brugnoli rilancia: «C’è il rischio di disagio psicologico e, se non tornano in classe, gli studenti avranno troppe lacune: bisogna recuperare il tempo perduto anche con corsi di approfondimento in estate».
ARRIVATA IERI CIRCOLARE DEL M.I. APPLICATIVA DEL DPCM DEL 14 GENNAIO
Il Ministero dell’Interno ha pubblicato ieri una circolare applicativa delle ultime misure anticovid.
All’interno della circolare, indirizzata a tutti i prefetti, si menziona che ‘sulla Gazzetta Ufficiale, Serie Generale, n. 10 del 14 gennaio 2021, è stato pubblicato il decreto-legge n. 2, di pari data, recante “Ulteriori disposizioni urgenti in materia di contenimento e prevenzione dell’emergenza epidemiologica da COVID19 e di svolgimento delle elezioni per l’anno 2021”, cui è seguito il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 14 gennaio (pubblicato sulla G.U., S.G. n. 11 del 15 gennaio 2021), con il quale sono state dettate misure urgenti per fronteggiare i rischi sanitari connessi alla diffusione del coronavirus.’
Nella circolare, vengono riassunte le disposizioni prese per le aree gialle, arancioni e rosse, in merito a spostamenti, attività didattiche, procedure concorsuali, attività commerciali etc…
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