La strategia di questo governo è identica a quella del governo precedente: tanti fumosi proclami smentiti il giorno dopo, senza mai minimamente pensare di intervenire sui punti nodali che permetterebbero una riapertura in sicurezza delle scuole: dimezzamento del numero di alunni per classe, sostanzioso aumento degli organici, presidi sanitari nelle scuole he permettano anche tracciamenti attendibili, etc.
Le dimostrazione di questo la troviamo nelle bozza del nuovo decreto sugli organici, dove per i posti comuni gli organici rimangono invariati per cui avremo classi pollaio anche per il prossimo anno scolastico. Ci saranno solo 1.000 posti in più di potenziamento nella scuola dell’infanzia e 5 mila posti di sostegno in più in organico di diritto, una goccia nel mare. Inoltre ci saranno tagli nei professionali: 486 cattedre e 164 posti di insegnante tecnico-pratico in meno.
LE ULTIME ESTERNAZIONI DI BIANCHI
Ieri si è svolto l’incontro del ministro Bianchi con i sindacati dove è maturata l’intenzione di aprire ben quattro tavoli di lavoro per decidere come il primo settembre si dovrà tornare in classe.
Il ministro ha prospettato “concorsi semplificati” con solo una prova orale per un “arruolamento” massiccio di personale precario da aggiungere ai due concorsi ordinari alle viste ma per ora bloccati causa pandemia. A settembre andranno in pensione 35000 docenti quindi bisogna correre si si vuol mantenere perlomeno l’organico attuale.
Per il contratto niente di nuovo, ci sono 48 euro netti mensili a testa a cui si deve aggiungere il recupero di risorse esistenti nel vecchio contratto e la perequazione, ma la cifra totale resta abbondantemente al di sotto dei 100 euro. Se si troverà qualche soldo in più andrà ai “meritevoli” trasformati in quadri intermedi, capireparto come nelle aziende.
Qualche elemento in più Bianchi lo ha fornito in audizione sul Pnrr davanti alle commissioni Istruzione di Camera e Senato dove ha sostanzialmente confermato l’impostazione della sua predecessora Azzolina, riservandosi però qualche aggiustamento.
Inoltre Bianchi ha fatto marcia indietro sul prolungamento delle lezioni fino al 30 giugno: «Il problema degli apprendimenti non si risolve negli ultimi 20 giorni di giugno» ha detto. Per quanto riguarda la possibilità di fissare l’inizio delle lezioni subito il primo settembre Bianchi ha scaricato la patata bollente alle regioni e ha detto di essere «assolutamente convinto che serva riprendere la scuola in presenza, a partire dalle aree periferiche, ma c’è un ruolo rilevante delle Autonomie, il calendario lo fanno le Regioni».
VACCINO ASTRAZENECA GRANDE CONFUSIONE SOTTO IL SOLE
Dopo che l’Agenzia italiana del farmaco Aifa ha deciso di estendere in via del tutto precauzionale e temporanea il divieto di utilizzo del vaccino AstraZeneca su tutto il territorio nazionale, in attesa dei pronunciamenti dell’Ema si è aperta la stura alle esternazioni dei cosiddetti scienziati per tenere buona la popolazione.
Possiamo suddividere la miriade di esternazioni in due filoni, quelle che senza avere ancora nessun dato di fatto in mano rassicurano affermando che non c’è nessun collegamento causale tra eventi morbosi successivi alla vaccinazione e la vaccinazione stessa e quelle che senza avere alcuna statistica di riferimento asseriscono che comunque i rischi sono minori dei vantaggi.
Queste affermazioni sono l’una l’opposto dell’altra e sicuramente non onorano chi le ha fatte che forse avrebbe fatto meglio a tacere.
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