NEWS 11/3/2021 -. FIRMATO IL PATTO PER L’INNOVAZIONE DEL LAVORO PUBBLICO

RIPARTE LA STAGIONE DELLA CONCERTAZIONE, ORA SI CHIAMA “CONFRONTO”

Ieri è stato sottoscritto a palazzo Chigi tra il Premier Mario Draghi e il ministro Renato Brunetta e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil il Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale.
Nella lettura del patto, tra il fumoso linguaggio, un misto tra il burocratese ministeriale e il sindacalese doc, si intravedono delle scelte ben precise per la ristrutturazione del settore pubblico, scuola compresa.
In sintesi il governo, con l’appoggio dei sindacati pronta firma, vuole impegnare una parte dei soldi del recovery fund per ristrutturare la macchina statale in tutte le sue articolazioni introducendo nel lavoro flessibilità, formazione ad oltranza obbligatoria, smart working, formazione di quadri intermedi da incentivare.
Per quanto riguarda la scuola più o meno quello che prevedeva l’Atto di Indirizzo della Ministra Azzolina per l’anno 2021 datato 4 gennaio, solo che questa volta c’è anche la firma di Cgil, Cisl e Uil.
Gli aumenti salariali nel rinnovo cotrattuale saranno quei pochi spiccioli stabiliti già con il governo precedente ma nel Patto c’è anche l’impegno del governo a reperire maggiori risorse per premiare le professionalità di livello più alto, cioè i quadri intermedi che verranno introdotti fomentando ulteriore gerarchizzazione e stravolgendo lo stato giuridico del personale.
Brunetta esulta e prende la palla al balzo: “Questo patto inaugura una nuova stagione di relazioni sindacali e il negoziato che si apre per il rinnovo contrattuale avverrà in questo contesto. Venerdì convocherò tutte le confederazioni sindacali rappresentative del pubblico impiego con l’obiettivo di avviare il negoziato in tempi brevi. È per noi il migliore segno di ripartenza”.
E Landini risponde: “E’ una grande giornata: questo metodo di confronto per noi è importante perchè non dovrà affrontare solo il tema del lavoro pubblico”,
Per favorire il ricambio generazionale verrà introdotto un meccanismo volontario di incentivi all’esodo “di persone vicine all’età pensionabile e con professionalità non adeguate a cogliere la sfida dell’innovazione tecnologica o non più motivate a rimanere nel settore pubblico”. Si tratterebbe di un esodo che potrebbe anticipare fino a 5 anni dalla pensione di vecchiaia.
Il Governo emanerà all’ARAN gli atti di indirizzo di propria competenza per il riavvio della stagione contrattuale. I rinnovi contrattuali relativi al triennio 2019-2021 interessano oltre 3 milioni di dipendenti pubblici, scuola compresa, e vedranno confluire l’elemento perequativo delle retribuzioni all’interno della retribuzione fondamentale. Il Governo, poi, individuerà le misure legislative utili a promuovere la contrattazione decentrata e a superare il sistema dei tetti ai trattamenti economici accessori.
Con riferimento al lavoro agile, nei futuri contratti collettivi nazionali dovrà essere definita una disciplina normativa ed economica che riguardi le condizioni di lavoro, che favorisca la produttività e l’orientamento ai risultati.
Nell’ambito dei nuovi contratti collettivi saranno adeguati i sistemi di partecipazione sindacale, valorizzando gli strumenti di partecipazione organizzativa e il ruolo della contrattazione integrativa.

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atto indirizzo Azzolina 04-01-2021

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