NEWS 24/11/2023 SOTTOSCRITTO DEFINITIVAMENTE L’ACCORDO SULLE MODALITA’ DI ADESIONE AL FONDO ESPERO,

INTRODOTTO IL SILENZIO ASSENSO ANCHE RETROATTIVO
A PARTIRE DAL 1 GENNAIO 2019
TENERSI IL TFR E’ PIU’ REDDITIZIO E MENO RISCHIOSO

Il 16 novembre scorso ARAN, ANP , CGIL, CISL ,Gilda ,SNALS, UIL, CIDA hanno sottoscritto definitivamente un accordo capestro per i lavoratori, vantaggioso per loro che cogestiscono il fondo Espero insieme al MIM.
Questo accordo prevede che per gli assunti dal 1° gennaio 2019 scatterà l’iscrizione automatica al fondo Espero se entro nove mesi dall’assunzione il lavoratore non comunicherà all’amministrazione, “con le modalità previste”, la propria volontà di non aderire.
Visto che l’accordo è retroattivo è prevista una fase transitoria per chi è stato assunto tra il 1° gennaio 2019 e il 16 novembre 2023, per cui entro nove mesi a partire dal 16/11/2023 l’amministrazione dovrà fornire al lavoratore l’informativa e il lavoratore avrà ulteriori 9 mesi a partire dalla data in cui è stata fornita l’informativa per manifestare la propria volontà di non aderire, altrimenti verrà iscritto automaticamente al fondo.
Questo pazzesco marchingegno ha ovviamente l’unico obbiettivo di irretire i lavoratori meno accorti.
È chiaro che l’intento è iscrivere al Fondo Espero le colleghe ed i colleghi a cui sfuggirà questo.
L’Unicobas invita i lavoratori a tenersi il TFR piuttosto che investirlo nei fondi pensione perchè:

1.il TFR (cioè l’accantonamento annuo di circa una mensilità netta) matura annualmente un tasso di interesse di circa il 3%. Il TFR accumulato sarà restituito alla chiusura del rapporto di lavoro (la cosiddetta “liquidazione”);
2.i fondi pensione non garantiscono alcun rendimento certo e oltretutto sono a rischio, infatti i soldi dei lavoratori vengono investiti in azioni, obbligazioni, etc. per cui alcuni fondi pensione sono pure falliti, inoltre la scelta di destinare il proprio TFR ai fondi pensione è irreversibile, ossia non si può cambiare idea o tornare indietro;

Una delle ragioni per cui sono state attaccate le pensioni pubbliche è stata proprio quella di aprire il “mercato” ai fondi pensione, cogestiti tra sindacati di regime e datori di lavoro.
Vista però la bassa adesione per ora ottenuta dal fondo Espero e dai fondi in generale si è pensato di introdurre il marchingegno truffaldino del silenzio assenso.
Invitiamo pertanto i lavoratori a tenersi il TFR, che è salario differito, e a non cadere nella trappola del silenzio assenso col rischio di rimanere senza TFR e senza fondo pensione.

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Accordo modalità di adesione_ESPERO_16 novembre 2023

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