Flop clamoroso delle sperimentazioni proposte dal ministero (filiera tecnico professionale e liceo made in Italy). In Toscana solo tre scuole danno il via alla filiera tecnico professionale e una sola scuola al liceo del made in Italy.
A Livorno città il Collegio dei docenti del Niccolini Palli ha votato all’unanimità contro l’attivazione del Liceo del made in Italy. Per quanto riguarda la filiera tecnico professionale, all’ITI Galilei il Collegio docenti si è espresso contrario già a dicembre, in modo tanto netto che la questione non è stata riproposta a gennaio, mentre al Buontalenti Cappelini Orlando, così come in altri istituti tecnici della provincia, la sperimentazione non è stata nemmeno portata in votazione. Molto particolare la situazione del Vespucci Colombo, dove nell’ultimo giorno utile, l’11 gennaio, c’è stata l’adesione alla filiera dei tecnici per quanto riguarda l’indirizzo logistica con una votazione che ha visto il collegio letteralmente spaccato in due. In pratica la sperimentazione è passata per un solo voto favorevole, quello della Dirigente. Senza attendere la delibera del Consiglio d’Istituto, l’adesione è stata inviata al Ministero dimostrando come la condivisione di questa scelta con le componenti scolastiche sia stata assai discutibile, tanto da non rispettare nemmeno alcuni passaggi formali che pure la normativa richiede. E il Ministero, senza rispettare i criteri di propria emanazione, che prevedevano le delibere di entrambi gli organi collegiali della scuola, ha subito emanato il decreto di autorizzazione. E così, in fase di iscrizioni aperte, con open days che si tengono da novembre e che non avevano finora contemplato queste opzioni, appare un nuovo elemento di dis/orientamento per molte famiglie che si accingono ad iscrivere in prima in propri figli.
L’iter del disegno di legge non si è ancora concluso, la Regione Toscana ha espresso parere contrario, il CNPI (Consiglio nazionale pubblica istruzione) pure, i Collegi docenti nella stragrande maggioranza del paese respingono, ma il Ministro Valditara preme sull’acceleratore per evidenti motivi di visibilità politica che poco hanno a che vedere con istruzione e formazione.
Ribadiamo la nostra posizione contraria alla sperimentazione di una riforma che taglia un anno di scuola, cosa che avrà delle inevitabili ripercussioni occupazionali sul personale scolastico , indipendentemente dalle assicurazioni di facciata del Ministero, una riforma che di fatto esternalizza molte ore di docenza al mondo dell’impresa, che riduce la preparazione culturale e professionale, che è pensata per mettere sul mercato diplomati dequalificati rispetto a chi si diploma col percorso quinquennale, diplomati che saranno costretti poi, per dare un valore al proprio titolo quadriennale, a seguire i 2 anni successivi, con un paradossale prolungamento del percorso.
Per affrontare queste tematiche Unicobas Scuola e Associazione Culturale Altrascuola hanno convocato un incontro dibattito aperto alla cittadinanza che si terrà martedì 30 gennaio alle ore 17.30 presso Thisintegra, via Ganucci 3
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