CONTRO OGNI IMPERIALISMO SIA DELLA RUSSIA SIA DELLA NATO
Un anno fa con l’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa il conflitto in atto dal 2014 in quella regione si è trasformato in una guerra di più vaste proporzioni che vede un coinvolgimento delle potenze a livello globale.
In questi giorni il governo e i partiti della guerra intensificano la propaganda. Vogliono aumentare le spese militari, vogliono produrre più armi, addirittura riconvertire l’industria al servizio della produzione bellica, vogliono più missioni militari all’estero. È un vicolo cieco che porta verso la guerra mondiale.
La guerra non si combatte solo in Ucraina, in questo anno sono aumentate le tensioni anche in altre aree del mondo. Colpi di stato, conflitti di diversa intensità, nuovi accordi militari, riarmo, grandi manovre. Dall’Africa al Pacifico si è assistito ad un’accelerazione dello scontro interimperialistico, e nella crisi di egemonia delle potenze i settori militari acquisiscono un ruolo sempre più importante nella difesa dei privilegi delle classi dominanti. Quando i governi imperialisti parlano di pace in realtà stanno armando la guerra, in Ucraina come nel resto del mondo.
Solo in Europa decine di milioni di persone stanno già pagando le conseguenze dirette della guerra. In Ucraina come in Russia le classi sfruttate sono le prime a subire la miseria, le distruzioni, la morte, ad essere costrette a fuggire, ad essere mandate al macello a combattere al fronte. In Russia sono migliaia le persone che per essersi opposte alla guerra hanno subito la repressione del regime autoritario guidato da Putin, che ha vietato addirittura che si parli di guerra. In Ucraina sono state recentemente inasprite le pene per coloro che violano la disciplina militare, ed è ancora in vigore il divieto di uscita dal paese per gli uomini tra i 18 e i 60 anni.
In questo anno l’Ucraina ha ricevuto ingenti aiuti in armi e denaro, il risultato è di fronte ai nostri occhi, la guerra continua e miete sempre più vittime. Al 20 novembre 2022 l’Ucraina aveva ricevuto oltre 121 miliardi di finanziamenti, sono aiuti che incatenano il paese ad un debito che non sarà mai in grado di saldare. In Germania come in Giappone, in Svezia come in Italia il riarmo viene finanziato con montagne di miliardi. Chi pagherà tutto questo? Saranno le classi sfruttate di tutto il mondo a dover pagare i debiti di guerra dei governi, sia in termini di militarizzazione sia come peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro.
In questa spirale di guerra anche l’Italia gioca il proprio ruolo. Nel 2022 è cresciuto l’impegno militare neocoloniale strettamente legato agli interessi dell’ENI, in Mozambico come in Qatar. Ma l’Italia partecipa anche al conflitto in Ucraina, schierando le proprie truppe, insieme a veicoli e gruppi aerei proprio ai confini del paese. Dei 12000 soldati schierati nelle missioni all’estero nel 2022, oltre un quarto erano impiegati in Europa Orientale. Ed è proprio l’Italia a guidare il battle-group NATO sul lato sud est dell’alleanza, di stanza tra Ungheria e Bulgaria.
Per questo il 24 febbraio scenderemo in piazza, per fermare la corsa del governo verso la guerra mondiale. L’appuntamento è per le h 17:30 in P. Grande per una manifestazione internazionalista durante la quale chiediamo di non esporre bandiere di stati.
– Contro ogni imperialismo
– Contro tutte le guerre e i nazionalismi
– Basta invio di armi e denaro per alimentare la guerra in Ucraina
– Basta missioni militari in Europa Orientale
– Solidarietà tra le classi sfruttate dei diversi paesi
– Sostegno a chi diserta e a chi lotta contro la guerra
Coordinamento cittadino per il ritiro immediato delle missioni militari italiane all’estero