Come avevamo previsto con la riapertura delle scuole senza mezzi di prevenzione adeguati, con classi pollaio e distanziamento ridicolo, i contagi sono in aumento, lo sono già da qualche settimana anche se il ministero fino a che ha potuto lo ha tenuto nascosto. Questa è la dimostrazione che senza adeguate misure di prevenzione il vaccino, su cui si è puntato tutto, si dimostra un mero palliativo poco durevole nel tempo e quindi governo e ministero sono costretti a correre ai ripari in modo improvvisato e disarticolato.
Si continua quindi con la vaccinazione a tappeto (terza dose per il personale scolastico il prima possibile) e diventa quindi sempre più probabile una proroga dello stato di emergenza e anche del Green pass per l’accesso in svariati luoghi, come pure per lavorare nelle scuole. In entrambi casi, scadrebbero infatti il prossimo 31 dicembre, prorogabili al massimo fino al 31 gennaio 2022 a meno che non si intervenga con un provvedimento di legge che deve passare dal parlamento. Si parla addirittura di una proroga fino al 30 giugno 2020.
L’Iss insieme ai Ministeri della Salute e dell’Istruzione e con il contributo delle Regioni hanno predisposto una bozza con le nuove indicazioni per arginare il covid nelle scuole. La strategia per ricorrere il meno possibile alla didattica a distanza è quella di fare meno quarantena e più tamponi.
Si è prevista anche la possibilità che sia in dirigente scolastico insieme al referente Covid a prescrivere le misure di quarantena oltre a individuare i possibili “contatti scolastici” del caso positivo suscitando le ire dell’ Ancodis (Associazione nazionale collaboratori dirigente scolastico) che reclama:
“ In altre parole, dovranno assumere oltre che la responsabilità della segnalazione e del monitoraggio anche quella della tutela sanitaria! Ci sembra di capire che ancora una volta – per aggirare la possibile debolezza del sistema di prevenzione e tutela sanitaria – si voglia scaricare sulla scuola e sui suoi operatori una ulteriore responsabilità!”.
“I referenti scolastici Covid 19 iscritti ad ritengono questa scelta inaccettabile e annunciano – ove fosse confermata – la rinuncia all’incarico”.
Addirittura si inizia a parlare di obbligo vaccinale per il personale scolastico come quello previsto per il personale sanitario. A lanciare l’idea è stato Guido Rasi, consigliere scientifico del generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario per l’emergenza.
TAR E CONSIGLIO DI STATO SDOGANANO IL GREEN PASS SUI POSTI DI LAVORO
Il TAR Lazio con numerose sentenze ha respinto le richieste di sospensiva dei decreti che obbligano i lavoratori al possesso del green pass e anche il Consiglio di stato lo ha seguito su questa linea. Quindi adesso le uniche possibilità per uscire da questa gabbia presente solo in Italia sono i pronunciamenti dei giudici del lavoro oltre a quelli della Corte europea.
Le motivazioni con sui il TAR ha rigettato i ricorsi sono pretestuose e superficiali e addirittura sull’obiezione che i dirigenti scolastici non possono sospendere in questi casi i lavoratori della scuola ma deve essere l’UST istruendo un apposito procedimento, come prevedono le sentenze dalla Cassazione, il TAR non ha neanche risposto. Ogni altro commento è superfluo. Regime?!
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