Il governo ha previsto di inserire nella manovra di bilancio 2022-2024, il disegno di legge sull’attuazione dell’autonomia differenziata, infatti nella Nadef (nota di aggiornamento di economia e finanza) fra i 23 disegni di legge collegati alla manovra c’è proprio il DDL “Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata di cui all’articolo 116, comma 3, Cost.”.
La ministra per gli affari regionali Gelmini ha annunciato che non partirà dalla Legge Boccia per la definizione della nuova legge quadro ma ne farà una ex novo che lascerà fuori solo le competenze in materia di fiscalità dalla possibilità di transitare alle regioni per effetto dell’art. 116 terzo comma e questo significa che la scuola rischia di nuovo di finire tra le materie da attribuire a esclusiva competenza regionale.
La ministra Gelmini ha istituito una commissione di studio, presieduta dal Prof. Beniamino Caravita, con il compito di esprimersi su questa nuova legge quadro anche per dirimere le questioni giuridiche e politiche rimaste in sospeso nella precedente tornata.
Ricordiamo infatti che il tema dell’autonomia regionalizzata ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione, è scaturito a seguito delle iniziative intraprese da Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna nel 2017. Dopo aver sottoscritto tre accordi preliminari con il Governo a febbraio 2018, su richiesta delle tre regioni, il negoziato è proseguito ampliando il quadro delle materie da trasferire rispetto a quello originariamente previsto. Nel frattempo altre regioni hanno intrapreso il percorso per la richiesta di condizioni particolari di autonomia ma tutto questo si è interrotto sia per
l’opposizione del nostro e di altri sindacati, sia per contrasti interni al governo di allora sia per la pandemia.
L’Unicobas continuerà ad opporsi allo scempio dell’autonomia differenziata, alla regionalizzazione dell’istruzione, del trattamento stipendiale dei lavoratori della scuola e delle assunzioni e per questo l’opposizione all’autonomia differenziata è nella piattaforma dello sciopero dell’11 ottobre oltre alle altre motivazioni contenute in essa.
SCIOPERATE L’11 OTTOBRE ANCHE CONTRO L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA!
GREEN PASS: NIENTE SOSPENSIONE DAL SERVIZIO SE SCADE DOPO L’INGRESSO A SCUOLA
Il MI ha pubblicato una serie di FAQ sull’avvio dell’anno scolastico, con una sezione specifica sulla gestione del green pass (sezione 2) nella quale con un aggiornamento del 4 ottobre si specifica che i controlli devono avvenire soltanto all’ingresso sul posto di lavoro, per cui il green pass con scadenza all’interno del turno di lavoro non comporta allontanamento dalla scuola né sanzioni: “nel caso in cui, al momento dell’accesso in sede, la certificazione risulti “valida”, il dipendente potrà accedere regolarmente e svolgere la propria attività fino al termine della giornata lavorativa.” (FAQ n.1 nella sezione 2). Pertanto i lavoratori che sono stati sospesi per green pass scaduto durante l’orario di lavoro possono rivolgersi al nostro sindacato per essere tutelati.
I SOLDI DEL PNRR NON BASTANO PER RISOLVERE I PROBLEMI DELLA SCUOLA
SERVONO SCELTE POLITICHE MIRATE E STANZIAMENTI COSTANTI E A LUNGO TERMINE
Si è svolta ieri a Palazzo Chigi la prima riunione della Cabina di regia sul PNRR, per quanto riguarda l’istruzione sono stati preannunciati interventi relativi alla diffusione degli asili nido, agli istituti tecnici e professionali, all’istruzione tecnica superiore, al sistema dell’orientamento fin dalla scuola secondaria di I grado. Questo però non basta per rimettere in piedi la scuola italiana, serve ben altro, a cominciare dalla rivalutazione del ruolo dei lavoratori della scuola e dei loro stipendi e della messa in sicurezza delle scuole con la riduzione del numero di alunni per classe e quindi nuovi locali. Non si può fare tutto subito ma il governo deve iniziare subito se non vuole rendersi complice e servo di chi ha interesse a mantenere la scuola nelle condizioni attuali.
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