NEWS 7/12/2020 – RIENTRO A SCULA: CONTINUA LO SCARICA BARILE TRA GOVERNO E REGIONI

Il ministero dell’Interno ha scritto ai prefetti per indicare loro quali strade si dovranno intraprendere per riportare alla scuola in presenza al 75% nelle superiori e ha fornito in ordine tre scenari possibili:
Per primi intervengono i Prefetti
Il Viminale ha chiarito che come prima possibilità va considerato il ruolo attivo degli stessi Prefetti nella riorganizzazione del Trasporto pubblico locale in relazione allo scaglionamento degli ingressi, attraverso il coordinamento di riunioni alle quali “partecipano il Presidente della provincia o il sindaco della città metropolitana, gli altri sindaci eventualmente interessati, i dirigenti degli ambiti territoriali del Ministero dell’istruzione, i rappresentanti del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, delle Regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano, nonché delle aziende di trasporto pubblico locale” (ma non i dirigenti scolastici).
I procedimenti in prefettura avranno quindi un termine perentorio rappresentato dal 7 gennaio. Oltre quella data, se non ci sarà un esito positivo, le decisioni passeranno alle Regioni.
intervento delle Regioni
Si da facoltà alle Regioni di poter prendere provvedimenti per garantire l’attività delle scuole “nel caso in cui l’azione diretta a riattivare la didattica in presenza dovesse incorrere in criticità di varia natura, non superabili attraverso l’espletamento della fase di coordinamento”.
L’ultima opzione
L’ultima possibilità, se lo stallo dovesse proseguire, sarà comunque quella di procedere con il via libera automatico alla riapertura al 75% degli studenti, così come indicato dal governo nell’ultimo Dpcm valevole fino alla metà di gennaio. Dovranno pensarci i presidi per quanto loro possibile.
Raro esempio di scaricabarile verticale.

ASSUNZIONE PRECARI STORICI: ULTIMATUM DELLA COMMISSIONE EUROPEA

La Commissione Europea lancia un ultimatum al governo Conte: l’esecutivo avrà due mesi di tempo per adottare ‘misure concrete’ per stabilizzare 370 mila precari della Pubblica Amministrazione di cui almeno 160 mila lavorano nella scuola, nell’università o nella sanità dove si continua ad assumere con contratti a breve termine anche nell’emergenza pandemica del Covid.
Qualora il governo non dovesse attuare provvedimenti, la Commissione Europea aprirà una procedura di infrazione che potrebbe costare milioni di euro: infatti, a febbraio, il governo rischia di essere deferito alla Corte di giustizia europea se non imposterà una legge conforme alla direttiva 70 della comunità europea varata nel 1999 che obbliga l’assunzione dei lavoratori che hanno stipulato 36 mesi di contratti continuativi negli ultimi 5 anni. In quella sede la Commissione chiederà alla Corte di imporre sanzioni e obbligare il governo a conformarsi alla sua sentenza.

IL PUNTO SU CONCORSI E TFA SOSTEGNO
Continuerà lo stop al concorso straordinario, bisognerà aspettare gennaio 2021 e per iniziare la procedura per il concorso abilitante invece andare anche oltre il mese di gennaio.
Stop anche ai concorsi ordinari che slitteranno ancora.
Si prevede invece in primavera il prossimo tfa sostegno VI ciclo, nel mese di Dicembre 2020 tutte le università anche in modalità telematica terminano infatti la selezione per il V ciclo, che si deve concludere per legge entro il 16 Luglio 2021, in modo che già in primavera 2021 (bandi attesi tra Febbraio e Marzo 2021) possa partire il VI ed ultimo ciclo già autorizzato dal MEF.

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