Le tanto attese linee guida ministeriali sono una dichiarazione di guerra alla scuola pubblica. Nessun serio investimento, nessuna volontà di dare soluzione ai problemi della scuola, nessuna risposta alle istanze che da mesi sindacati di base, docenti, studenti, genitori ed educatori pongono con forza.
Le nostre richieste sono state sempre chiare:
– ampliare il numero delle classi per ottenere classi meno numerose (massimo 15 alunni)
– ampliare l’organico docente e ATA di 240.000 unità per permettere lo sdoppiamento delle classi.
– Investire 13 miliardi aggiuntivi sull’edilizia scolastica. reperire/requisire/adeguare spazi idonei all’uso scolastico e alla didattica.
Le linee guida del Ministero rappresentano la volontà politica di smantellamento, smembramento, esternalizzazione del settore istruzione. Nel momento in cui, con l’adeguamento dell’organico di fatto, si dovrebbe poter dare qualche soluzione concreta, il Ministero sceglie irresponsabilmente altre strade: turni, didattica mista (in presenza e a distanza), pluriclassi , tempo scuola ridotto e completato con interventi fantasiosamente esternalizzati, accorpamenti di materie per risparmiare sul tempo scuola, gruppi di apprendimento, DAD rilanciata come Didattica digitale integrata, Patti di comunità per consegnare la scuola pubblica ai privati.
Indicazioni caotiche in cui emerge chiara solo la volontà di demolire la scuola e di andare verso una massiccia privatizzazione. Non è un caso se le linee guida sono favorevolmente accolte dal settore delle scuole parificate e religiose come gigantesca opportunità per il sistema integrato pubblico privato. Non è un caso se l’autonomia delle scuole viene utilizzata per lanciare il messaggio che ognuno faccia come come può, creando le condizioni, una volta di più, perché ci siano scuole di serie A e di serie B, territori di serie A e serie B, quartieri di serie A e di serie B.
Da anni del resto i Governi vanno in questa direzione: ai tagli costanti si sono affiancati finanziamenti alle private, regionalizzazione, riduzione del tempo scuola, smart class, smaterializzazione della didattica, investimenti forti centrati esclusivamente sulla digitalizzazione.
L’emergenza Covid rappresenta per questo Governo e il Ministero un’opportunità per portare a compimento il piano di disciplinamento e smantellamento della scuola pubblica.
Da anni ci battiamo contro tutto questo. Da mesi ci battiamo contro la DAD e contro l’uso strumentale dell’emergenza sanitaria per una riapertura delle scuole in presenza e in totale sicurezza. Se questa è la risposta, le mobilitazioni e le lotte troveranno necessariamente sbocchi più radicali.
Le Linee guida devono essere ritirate. Governo e Ministero devono accogliere le istanze che arrivano con forza dai sindacati di base, da docenti, studenti, educatori, genitori e da tutti coloro che hanno a cuore la scuola pubblica.
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