LUNEDI’ 18 DALLE ORE 17 ALLE 18 DIRETTA VIDEO SU FACEBOOK SU DAD E VALUTAZIONE
Chi intende partecipare vada sulla pagina facebook di Unicobas Toscana e CLICCHI SU “PARTECIPERO'”. Chi ADERISCE potrà porre domande nel corso della diretta: le risposte verranno selezionate e fornite NEGLI ULTIMI 15 MINUTI.
In dettaglio gli argomenti trattati:
NO agli abusi perpetrati dal Ministero e da parte dei DS nei confronti di docenti ed educatori con l’attivazione della DaD:
• orario di sevizio superiore o spalmato su intera giornata
• massa di compiti e/o imposizione delle sole videolezioni
• attivazione classi virtuali senza controllo, rispetto privacy e norme di sicurezza (continuità sul video) per docenti e studenti
• moltiplicazione riunioni collegiali on-line, incontri con famiglie e studenti. Ingerenze e “valutazioni” improprie sui docenti
• costi non rimborsati e rischi sanitari legati all’attivazione della DaD per i docenti e gli ATA
• disprezzo di mansionario, stato giuridico e norme del CCNL
2. VaD: in pandemia, NO alla valutazione sommativa degli apprendimenti, Sì a quella formativa
3. Precariato/concorsi: una questione irrisolta
4. NO agli abusi perpetrati dal Ministero e da parte dei DS nei confronti del personale ATA su:
• mansionario
• uso ferie non godute
• presenza a scuola in questo periodo e turnazioni improprie
• sanificazione delle scuole (competenza Asl)
5. Reagire alla truffa contro gli Ata ex EELL
5. Dalla scuola dell’emergenza alla “scuola ricostruita”: le proposte dell’Unicobas
6. Rilancio delle lotte del sindacalismo di base autogestionario: portiamo dovunque l’Unicobas Scuola & Università
Per quanti non intendono soggiacere alla DaD come pare a lor signori (grandi piattaforme informatiche, Max Bruschi, venuto in auge con la Gelmini e richiamato dalla Azzolina,
Associazione Treellle, Fondazione Agnelli), comprese programmazioni da rifare su comando del dirigente, piattaforme scelte dal dirigente, lezioni imposte, mancato rispetto
delle pause previste dal DL 81/08, superamento o frazionamento sull’intera giornata dell’orario canonico, riunioni “on-line” non previste dal Collegio e ad libitum con delibere e
pretese illegittime, continui incontri con rappresentanti di classe e genitori, violazioni della privacy (anche degli alunni) ed esposizione dei docenti a sanzioni, gruppi Whatsapp,
pubblicizzazione delle mail personali, esposizione a ricorsi, anche a causa di valutazioni sommative (con i voti) invece che formative, imposizione agli ata sulla sanificazione (che
spetta alle Asl), firma fiscale sul registro elettronico e 10mila altri abusi.
ESAME DI STATO: PRIMO TEST SUL RIENTRO A SCUOLA
Il primo vero banco di prova del rientro a scuola sarà l’esame di maturità in presenza. Tutto dovrà andare per il meglio, proprio per testare il ritorno tra i banchi a settembre. Ma c’è già
un problema che era facilmente immaginabile: non si trovano presidenti di commissione disponibili a svolgere l’esame, che come ricordiamo sono esterni.
Quindi mentre il Comitato tecnico scientifico cerca soluzioni per mettere in sicurezza gli esami, gli uffici scolastici regionali chiamano a raccolta le scuole: mancano all’appello i
presidenti di commissione in varie regioni a causa delle poche candidature.
Ieri la ministra Azzolina, ha portato allo stesso tavolo telematico i sindacati e gli esperti del comitato tecnico scientifico per accelerare sul protocollo di sicurezza che parte dalla
maturità e arriva al rientro a settembre. Sugli studenti dovrà vigilare non solo il personale scolastico ma, come chiedono i sindacati, anche quello medico. «La tutela della salute non
può essere demandata al personale scolastico, che non ha competenze mediche. È necessario che le scuole siano supportate dalla presenza costante e quotidiana di presidi medici.
DECRETO RILANCIO: UNPO’ DI SOLDI MA PER ORA NESSUN DOCENTE IN PIU’
A settembre non ci saranno 16 mila prof in più nelle classi, come qualcuno ha immaginato dopo l’annuncio della ministra Azzolina. Sedicimila sono semmai i posti in più per i due
concorsi che nel giro di due anni dovrebbero portare in cattedra in tutto 65 mila nuovi prof.
Di questi solo la metà sono destinati al concorso straordinario che dovrebbe svolgersi ad agosto con una prova a crocette. Quindi i 32 mila precari assunti andrebbero a coprire solo
una piccola parte dei posti vacanti. Una goccia nel mare rispetto ai duecentomila e passa supplenti già previsti per settembre. E comunque non si tratta di prof in più ma di cattedre
già esistenti, finora ricoperte da supplenti. Quindi l’organico delle scuole, per ora almeno, non cambia: 760 mila erano gli insegnanti l’anno scorso, altrettanti saranno l’anno prossimo, anzi dalle notizie che abbiamo qualche centinaio in meno.
Un organico del tutto insufficiente nella logica dello sdoppiamento delle classi che il Miur sta immaginando proprio per garantire nel primo ciclo la certezza di poter fare scuola in presenza e non, come i ragazzi delle superiori, stando metà in classe e metà collegati da casa.
Per ora nel decreto rilancio non ce n’è traccia di potenziamento di organico ma sicuramente l’argomento tornerà d’attualità nelle prossime settimane quando i presidi dovranno inventare
la didattica per la riapertura dopo l’estate.
CONCORSO STRAORDINARIO: NON E’ ANCORA DETTA L’ULTIMA PAROLA
Non sono ancora stati discussi in Parlamento gli emendamenti al DL 22 sostenuti dalla coalizione trasversale che va da Fdi e la Lega a Pd e Leu, che chiedono di non fare il concorso con la prova a crocette ma solo per titoli in modo da velocizzare l’operazione e poter avere i docenti assunti in cattedra già dal prossimo settembre.
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